venerdì 20 luglio 2012

La ricerca dell'amore.

Animali sociali. Ossessionati dalla ricerca della propria metà, cerchiamo invano di trovare l'incastro perfetto. Magicamente l'amore ci riapre gli occhi. Che spaventosa l'idea d'esser soli, ci serve un doppio, un'immagine che possa essere definita "coppia", il riflesso di uno specchio.
Così, dunque, tutti frastornati corriamo in cerca dell'amore: quello vero, quello malato, quello ossessivo, che non fa dormire la notte, che da un motivo per alzarsi la mattina, quell'amore incessante che fa battere il cuore, ad ogni colpo: tump tump.
Le donne diventano prede, si rendono amabili, come se essere amabili significasse mostrare della carne in più. In realtà sono loro le cacciatrici. Questioni ataviche, da cui non si può prescindere del tutto e alle quaee, quindi, volenti o nolenti, facciamo comunque riferimento.
Gli uomini sono cacciatori per antonomasia, a loro il potere, il sesso forte, quando in realtà la loro unica forza è un cromosoma amputato dalla natura. Ci vuole romanticismo, malizia, sfrontatezza, intelligenza e simpatia per la donna dei loro sogni: qualità che si possono benissimo fingere.
Ma allora, cos'è che fa scattare la scintilla? E perchè è così necessario trovare un/a compagno/a?
Probabilmente è solo una questione di prosecuzione della specie e gli individui geneticamente "abbienti" sono facilitati dalla natura stessa. E se fosse una questione tutta psicologica? Chi di noi puoi non definirsi "narcisista"? Chi più chi meno tutti lo siamo, e l'idea che qualcuno ci ami, tanto quanto ci amiamo noi (o anche più, in taluni casi), ci fa letteralmente impazzire.
 Eppure è sminuente ridurre tutto a questo, lo dimostra la mia attuale voglia di un cornetto alla marmellata.
Oppure ho dormito troppo poco.

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